SHH Party: Rendere visibile la disabilità invisibile

Immagini stilizzata di un babbo superman con in spalla il suo bambino sui toni del giallo vhiaro viola chiaro e viola scuro con giallo

Il 18 luglio 2024 con Ditta Artigianale porteremo lo SHH Party in città, a Firenze. Staremo insieme per una serata aperitivo in S. Ambrogio dedicata all’esperienza della condizione di sordità e alla conoscenza della cultura sorda e della lingua dei segni. Noi ci saremo sicuro! E tu? In questo articolo ti spieghiamo perché dovresti partecipare quanto prima a uno SHH party!

Le difficoltà di comunicazione dei sordi: una disabilità invisibile

Negli ultimi giorni, influencer molto attive e conosciute nel campo della sordità come The Deaf Soul sono tornate a parlare della relazione che c’è tra sordità e linguaggio, citando l’importante lavoro del linguista Noam Chomsky.

Le persone sorde affrontano quotidianamente una serie di sfide comunicative che spesso non sono immediatamente evidenti agli altri. La sordità è una disabilità invisibile: non si vede a occhio nudo e, di conseguenza, può essere difficile comprendere appieno le difficoltà che comporta.

Acquisizione linguistica vs apprendimento linguistico

Una delle principali differenze tra le persone sorde e gli udenti risiede nel modo in cui viene acquisito o appreso il linguaggio orale. Gli udenti ACQUISISCONO il linguaggio orale in modo naturale, attraverso l’ascolto e l’interazione quotidiana, un processo che avviene in modo quasi automatico durante l’infanzia.

Le persone sorde, invece, devono spesso APPRENDERE esplicitamente il linguaggio orale, il che richiede uno sforzo consapevole e mirato, anni di logopedia, in periodi non precoci della vita di un individuo.

Pensate che il feto sviluppa completamente l’orecchio medio al compimento del terzo trimestre di gravidanza. Questo significa che già il feto è in grado di sentire e riconoscere le voci. Addirittura il feto, da un certo momento in poi, è anche in grado di iniziare a lavorare sul discrimine tra una lingua e l’altra, specialmente se immerso in un contesto familiare multilingue!

Capiamo che il tempo della diagnosi di sordità, l’approdo alla logopedia, la necessità di un comportamento proattivo e impegnato da parte del bambino sordo, rendono l’apprendimento di una lingua orale non automatico e probabilmente difficoltoso.

Cultura sorda e cultura udente: oltre lo stigma

Questa differenza fondamentale può influenzare profondamente le modalità di comunicazione e la percezione del mondo di un individuo.

Comunicare in un mondo prevalentemente udente può essere un’impresa ardua, sia per l’accesso limitato alle informazioni che per l’interazione sociale. Le persone sorde spesso devono fare affidamento su interpreti, sottotitoli o lettura labiale, tutti strumenti che possono essere imperfetti e non sempre disponibili (pensiamo al periodo Covid in cui tutti dovevamo indossare la mascherina oscurando la bocca).

Inoltre, l’isolamento sociale è una realtà comune, poiché la mancanza di consapevolezza e comprensione da parte degli udenti può portare a situazioni di esclusione e marginalizzazione.

Acquisizione naturale della lingua dei segni vs apprendimento linguistico

Tutti i problemi di apprendimento linguistico di cui abbiamo brevemente parlato sin qui, però, non sussistono quando il bambino sordo dalla nascita è esposto alla lingua dei segni.

Le lingue dei segni sono lingue storico-naturali al pari delle lingue orali, sono emerse storicamente in maniera spontanea all’interno delle comunità sorde e hanno una grammatica in tutto e per tutto uguale a quella delle lingue orali. Ormai gli studi in materia sono infiniti!

Cosa distingue una lingua dei segni da una lingua orale allora?

La modalità in cui la lingua è realizzata: la lingua orale sfrutta il canale fonico-acustico (orecchio e apparato fonatorio come laringe, cavo orale ecc) mentre la lingua segnata sfrutta il canale visivo-gestuale (occhi, muscoli facciali, mani ecc).

Quando il canale fonico-acustico non è accessibile, quello visivo-gestuale è a disposizione per un’acquisizione linguistica naturale, spontanea, automatica fin dalla nascita.

La comunità segnante: un universo in lingua dei segni

La lingua segnata è dunque la lingua madre di molti sordi e la lingua “nazionale” per molte comunità sorde, ma non solo!

Sono molti i soggetti che imparano e utilizzano la lingua dei segni per passione e per lavoro: familiari e amici di persone sorde, studenti di LIS, professionisti, insegnanti ecc.

Dunque attorno alla comunità sorda cresce e si moltiplica una comunità di persone che usa quotidianamente la LIS, pur non essendo sorda.

L’intreccio di questi due gruppi dà vita alla comunità segnante!

La comunità segnante è un gruppo ricco di cultura, identità e storia a sua volta. La lingua segnata non solo garantisce una comunicazione efficace, ma permette anche lo scambio di valori e la diffusione culturale di entrambi i patrimoni, quello delle comunità udenti e quello delle comunità sorde.

È attraverso la lingua dei segni e la partecipazione alla comunità segnante che molte persone trovano un senso di appartenenza e supporto, coltivando legami profondi e significativi.

Locandina shh party formato web

L’importanza degli shh party: un ponte tra mondi diversi

Conoscere la sordità e il mondo segnante è il primo passo per fare la propria parte a supporto della parità sociale e dell’inclusione.

Gli shh party, o party silenziosi, sono eventi speciali che offrono un’opportunità unica per gli udenti di immergersi temporaneamente nella condizione di sordità.

Questi eventi in cui la comunicazione verbale è temporaneamente azzerata, aiutano a comprendere le difficoltà di comunicazione che i sordi possono incontrare in un mondo totalmente udente e stimolano i partecipanti a sperimentare in prima persona le sfide e le dinamiche della comunicazione non verbale, al di là della lingua dei segni.

La lingua dei segni, infatti, non è il fulcro dello SHH Party, al centro c’è piuttosto l’incredibile esperienza del silenzio e dell’ostacolo alla comunicazione. Ma anche la sfida di riuscire a entrare lo stesso in relazione gli uni con gli altri.

Tuttavia, è anche vero che a uno SHH party si incontrano tanti sordi, dunque questa diventa anche un’occasione per aprirsi alla sordità e all’apprezzamento della cultura sorda.

Partecipare a un SHH party può essere un’esperienza illuminante: ci si rende conto di quanto possa essere complicato comunicare senza suoni e si acquisisce una nuova prospettiva sulla vita quotidiana delle persone sorde.

Conclusione

Questi eventi favoriscono l’inclusione, abbattendo le barriere tra udenti e sordi e creando uno spazio in cui entrambi i gruppi possono interagire e imparare l’uno dall’altro. Gli shh party sono, quindi, un potente strumento per promuovere l’empatia, la comprensione e l’inclusione, dimostrando che la diversità può arricchire la nostra società in modi inaspettati.

E tu, ci sarai?

Cosa aspetti?

Link per partecipare qui: SHH Party

Per info e prenotazioni: duepuntiassociazione@gmail.com o WhatsApp 3280385574 (Laura)

✍️ Erika Petrocchi

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